Maggio 2019
Giusto un anno fa in questo periodo avevamo avuto modo di commentare la reazione dei mercati alla formazione del nuovo governo italiano: rendimenti dei titoli di stato in salita così come la volatilità dei mercati azionari, in particolare su quello italiano. Dopo 12 mesi, maggio torna, suo malgrado, protagonista con i listini in forte flessione dopo una prima parte dell’anno in decisa ripresa.
Mese negativo, quindi, per le asset class azionarie dei principali Paesi; i ribassi seguono di pari passo l’incertezza che sta minando le relazioni commerciali tra USA e il resto del mondo. La platea degli “osservati speciali” si sta ampliando includendo anche Europa e Messico. L’arma dei dazi viene usata nel primo caso per limitare la concorrenza con i marchi interni nel settore “automotive” (componenti per le vetture stradali e industriali); nel secondo caso per incentivare il Messico in un maggior impegno nella gestione dei flussi migratori verso gli Stati Uniti. L’effetto negativo indesiderato si è intravisto proprio sui risultati delle aziende statunitensi che, già a partire dal settore hi-tech, risentono dell’aumento dei dazi nell’importazione delle merci soprattutto dall’oriente.
Al contrario nel vecchio continente, i risultati delle elezioni europee hanno confermato le attese della vigilia e non hanno portato a una sostanziale modifica della composizione del Parlamento Europeo. La preoccupazione sull’Europa continua a riguardare le dinamiche italiane sul deficit e l’evoluzione del negoziato su Brexit: le dimissioni del primo ministro inglese hanno riportato a galla la possibilità della così detta hard brexit.
Lo scenario dei prossimi mesi rimane nebuloso e legato ai dati macroeconomici relativi l’andamento dell’economia nel 2019: infatti la futura strategia di politica monetaria di FED e BCE dipenderanno dalla capacità di ripresa della crescita globale; gli operatori sono in attesa di capire quali saranno le future mosse.
Vediamo ora l’andamento dei comparti di FonDemain:
DINAMICO: +6,06 % da inizio anno (benchmark +5,88%), la flessione rispetto ad aprile di -1,72% è dovuta alla particolare esposizione del comparto alle dinamiche dei listini azionari, soprattutto con riferimento alle aree geografiche del nord America e Asia; nonostante ciò il rendimento da inizio anno resta in area decisamente positiva.
PRUDENTE: il rendimento maturato dal Prudente da inizio anno si attesta a +4,52% (benchmark +4,42%), leggero ribasso del -0,61% nel mese dopo un inatteso ed estremamente positivo rialzo da inizio anno. L’esposizione seppur contenuta ai titoli azionari ha influito sul rendimento negativo del comparto; gli investimenti obbligazionari non sono riusciti ad avere la stessa funzione “cuscinetto” rispetto al passato data la situazione di tassi bassi che perdura.
GARANTITO TFR: maggio con il segno meno anche per il Garantito che chiude a -0,27%, portando il rendimento da inizio anno a +0,91% (benchmark +0,85%). La performance complessiva, seppur inferiore al livello dagli altri comparti, permette agli iscritti di beneficiare di
un rendimento aggiuntivo rispetto all’obiettivo di una complessiva protezione del capitale che caratterizza il comparto.