Notizie gestione finanziaria Commento ai rendimenti – febbraio 2025

Commento ai rendimenti – febbraio 2025

Ritornano i timori sulla scia dei nuovi dazi imposti a Canada, Messico e Cina e le relative contromisure dei paesi coinvolti. Annunciati dazi del 25% anche ai danni dell’Unione Europea. Le negoziazioni sulla guerra in Ucraina proseguono con il coinvolgimento degli USA e spingono al rialzo le borse nella prospettiva di un possibile accordo di pace tra Ucraina e Russia. La successiva incertezza USA e i possibili rallentamenti della politica commerciale di Trump danno ulteriormente fiato ai mercati. Anche le elezioni in Germania forniscono sostegno alle borse.

Il mese di febbraio.

Il mese inizia con le turbolenze legate all’applicazione da parte degli USA di dazi del 25% sulle importazioni di acciaio e alluminio nei confronti del Canada, del Messico e della Cina, con la conseguenza di generare incertezza a livello globale in merito all’impatto che tali imposizioni possono avere a livello economico. Un esempio tra i tanti, Stellantis, che ha subito un calo in borsa poiché, avendo 11 stabilimenti tra Canada e Messico, rischia di subire un danno significativo derivante dalla guerra commerciale.

La Cina, inoltre, ha già messo in campo delle contromisure con l’imposizione di dazi del 15% sulle importazioni statunitensi di gas naturale liquefatto e carbone e del 10% su petrolio, attrezzature agricole e alcuni veicoli americani. Tutto ciò ha ovviamente la conseguenza di generare incertezza tra gli investitori, con un aumento di volatilità un po’ in tutte le aree geografiche.

Anche l’annuncio dei dazi del 25% nei confronti dell’Unione europea ha ulteriormente favorito le incertezze sui mercati.

Dopo un inizio piuttosto incerto, un po’ di ottimismo dal fronte geopolitico deriva dai progressi sui negoziati nell’ambito della guerra in Ucraina, con gli Stati Uniti che mostrano fiducia sulla possibilità che si possa arrivare a un accordo di pace tra Ucraina e Russia. Tuttavia, Trump avverte anche l’Ucraina del fatto che in qualche modo dovrà ripagare gli aiuti militari offerti dagli USA. Un potenziale miglioramento che però al momento resta solo teorico e lascia spazio all’incertezza ma che è comunque sufficiente a dare un po’ di respiro alle piazze finanziarie.

Nel corso del mese, inoltre, si è aperta la possibilità di un rallentamento dell’adozione dei dazi statunitensi, dopo che Trump ha firmato un ordine esecutivo che incarica la sua amministrazione di studiare l’imposizione delle tariffe doganali e l’impatto che hanno i dazi sulle merci importate, oltre alle potenziali conseguenze legate ai dazi imposti dagli altri paesi (es. Cina). Tutto ciò richiede tempo che porterebbe quindi a un rallentamento di tale politica ragion per cui i mercati proseguono nel recupero.

Anche le elezioni in Germania, con il risultato che ha visto la vittoria della Cdu con il 28,5% dei voti e l’intenzione del leader del partito Merz di impegnarsi a formare il nuovo governo entro Pasqua con una coalizione Cdu-Spd, ha fornito un discreto supporto al rialzo, con progressi più decisi per la borsa di Francoforte.

Molto positivo anche il tono in area asiatica con Hong Kong che guadagna nel mese di febbraio il 13,43% (dato in valuta locale) e beneficia in particolare del possibile rallentamento della politica commerciale USA.

Complessivamente, quindi, i mercati hanno avuto un tono contrastato nel corso del mese, con guadagni più significativi in Eurozona e in Asia (ad eccezione di Tokyo, che risente in maniera negativa delle tensioni sul piano commerciale e sul calo dei titoli legati ai semiconduttori) e con ribassi maggiori nell’area statunitense, con un calo più significativo nel comparto tecnologico.

 

DINAMICO

Il comparto risente dell’andamento contrastato dei mercati azionari chiudendo con una moderata perdita del -0,28%, leggermente inferiore a quella del benchmark (-0,13%). Da inizio anno la performance è positiva e pari al +1,84% mentre il benchmark registra un dato del +1,77%.

PRUDENTE

Poco mosso anche l’andamento del comparto Prudente, che risente dell’incertezza sulla componente equity, mitigata almeno in parte dalla crescita stabile ma contenuta dell’asset class obbligazionaria. Il rendimento mensile è quindi moderatamente positivo con un dato di febbraio pari al +0,27%, leggermente inferiore a quello del benchmark (0+,45%). Da inizio anno la performance resta positiva con un dato del +1,68% allineato al mercato di riferimento (+1,61%).

GARANTITO

Moderato rialzo anche per il comparto Garantito a causa dell’impatto discretamente positivo della componente obbligazionaria, che nel periodo di riferimento ha goduto di una minor volatilità rispetto all’asset class azionaria. Il risultato mensile è quindi del +0,39%, superiore all’andamento del TFR lordo pari al +0,11%.

*I rendimenti indicati nei commenti dei singoli comparti rappresentano dati finanziari lordi.