Notizie gestione finanziaria Commento ai rendimenti – ottobre 2024

Commento ai rendimenti – ottobre 2024

Andamento contrastato dei principali mercati finanziari. Le tensioni geopolitiche in Medio Oriente alimentano le incertezze. La BCE, come da attese, abbassa i tassi di 25 punti base portando il tasso di riferimento al 3,25%. Cresce l’attesa per le elezioni USA.

Il mese di ottobre.

L’avvio del mese è stato condizionato dalle tensioni geopolitiche, in particolare per quanto riguarda la situazione del Medio Oriente e la possibile fase di escalation, dopo che gli USA hanno lanciato l’allarme di un imminente attacco contro Israele da parte dell’Iran. Ciò ha determinato un aumento della volatilità e una fase temporaneamente negativa sui mercati, mentre si è assistito a un moderato aumento del prezzo del petrolio, con il Brent che ha toccato (e leggermente superato) la soglia degli 80$/barile, per poi ripiegare nel corso del mese tra i 71 e i 78 dollari.

A metà mese, l’atteso taglio dei tassi da parte della BCE si è realizzato con una decurtazione di 25 punti base, che ha portato il tasso di riferimento al 3,25%. La Banca centrale ha affermato che il processo di discesa dell’inflazione è ben avviato e si considera ragionevole raggiungere l’obiettivo del 2% annuo nel corso dell’anno prossimo. Buono ma composto il progresso dei mercati che hanno trovato conferma dalla BCE delle previsioni degli analisti.

Dopo una fase più tranquilla, maggiore cautela si è riscontrata verso la fine del mese sulle attese delle nuove decisioni da parte della FED (a novembre) e sull’andamento macroeconomico e societario USA. Inoltre, nell’attesa delle elezioni americane del 5 novembre si è venuto a creare un clima di maggiore incertezza, determinando anche fasi di volatilità, come evidenziato ad esempio dal balzo del bitcoin e del mondo delle criptovalute, da sempre sostenuto da Trump. Inoltre, la crescita dei titoli bancari USA, il calo del Peso messicano (-4% da settembre rispetto al dollaro) e l’aumento dei rendimenti dei T-Bonds (titoli di stato con scadenze superiori ai 10 anni) oltre al 4% sono tutti segnali che, secondo alcuni analisti, suggerivano un posizionamento dei mercati a favore della vittoria di Trump. Osservando la curva dei tassi USA, tuttavia, si registra un significativo innalzamento dei rendimenti per tutte le scadenze, più marcato su quelle più lunghe.

Questa tendenza è evidente anche in Eurozona, anche se in misura più contenuta: nonostante il taglio atteso dei tassi da parte della BCE, nella maggior parte delle scadenze si è rilevato un moderato aumento dei tassi rispetto alla fine di settembre.

Sul lato macroeconomico, invece, il PIL USA ha mostrato una crescita annualizzata del + 2,8%, sostenuta dai consumi che a loro volta sono stati supportati dai forti aumenti salariali (+3,7%).

Nel complesso, quindi, l’andamento dei mercati è risultato tendente al moderato ribasso, più significativo in Europa che negli USA. Solo la Borsa di Milano, tra le principali piazze europee, è riuscita a chiudere il mese con un modesto rialzo (+0,46%).

Contrastate invece le borse asiatiche: dopo l’euforia di settembre, si è assistito a un brusco stop. Hong Kong, ad esempio, ha registrato la peggiore perdita giornaliera dopo 16 anni, con un ribasso del -9,41% (in data 8 ottobre). La principale causa di questo crollo è legata al fatto che, dopo gli annunci di Pechino a settembre per sostenere l’economia interna, non sono seguiti ulteriori dettagli, fatto che ha sorpreso negativamente i mercati. Il risultato di fine mese risulta quindi deludente (-3,86%, dato in valuta locale). Meglio Tokio (+3,06%) e Shenzhen (+4,07%) che però ha beneficiato della chiusura per festività nella prima settimana di ottobre.

DINAMICO

Dato moderatamente negativo per il comparto a maggiore prevalenza azionaria con un ribasso del -1,05%, inferiore al dato del benchmark (-0,78%). Da inizio anno il dato risulta pari al +9,16%, mentre il mercato di riferimento registra un rendimento del +10,53%.

PRUDENTE

In moderato ribasso anche il comparto Prudente, con una performance mensile del -0,77%, leggermente inferiore rispetto a quella del benchmark (-0,66%). Da inizio anno il risultato è comunque positivo e pari al +6,88%, mentre il mercato di riferimento registra una performance del +7,03%.

GARANTITO

Leggero calo per il portafoglio, con una performance mensile del -0,35%. Da inizio anno, invece, il dato di rendimento risulta positivo con un valore del +3,01%, migliore rispetto al parametro di riferimento (+2,53%).

*I rendimenti indicati nei commenti dei singoli comparti rappresentano dati finanziari lordi.