Commento ai rendimenti – aprile 2024
Rallentano i mercati a causa delle crescenti tensioni geopolitiche e dei dati contrastanti relativi all’inflazione USA che suggeriscono un rinvio del taglio dei tassi.
Il mese di aprile
Il periodo in esame ha visto una crescita delle incertezze, sia geopolitiche sia macroeconomiche, che hanno avuto un impatto sui principali mercati dell’Eurozona e degli USA. Sul piano geopolitico, la situazione nel Medio Oriente ha continuato a produrre incertezze tra gli investitori, che hanno avuto il loro culmine tra il 13 e il 14 aprile con l’attacco dell’Iran in territorio israeliano, in risposta al precedente bombardamento israeliano in Siria.
L’attacco, nonostante abbia avuto effetti limitati grazie al sistema di difesa israeliano, ha comunque determinato una certa turbolenza sui mercati per il timore di un possibile allargamento del conflitto nell’area del Medio Oriente e ha avuto un comprensibile impatto anche sui prezzi delle materie energetiche, con il petrolio che ha superato a più riprese la soglia dei $90 al barile.
Il dato in controtendenza dell’inflazione negli USA di marzo (3,5% su base annua) ha portato anche in questo caso a un aumento della volatilità sui mercati e a perdite in area UE e USA, dove le conseguenze si sono registrate anche sul mercato obbligazionario, con un incremento dei tassi ad esempio sui titoli governativi americani. L’incertezza è legata anche al fatto che, pur escludendo le componenti tradizionalmente più volatili (beni alimentari ed energetici), l’inflazione cosiddetta “core” o “di fondo” ha mostrato un incremento (3,8%), ancorché moderato, rispetto alle attese (3,7%). Da qui il timore che ci possa essere un ulteriore allontanamento nel tempo del taglio dei tassi della FED, cosicché il mercato ha praticamente dimezzato la probabilità che ci possa essere una riduzione nel meeting di giugno. Sul lato valutario la notizia ha indebolito temporaneamente l’euro nei confronti del dollaro. Gli USA mostrano inoltre un’economia più robusta delle attese, in particolare per quanto riguarda il mercato del lavoro, con il tasso di disoccupazione nel mese di marzo che è sceso al 3,8%.
La combinazione di scenari macroeconomici e geopolitici incerti, almeno nel breve periodo, ha determinato il calo dei principali indici mondiali. Nell’Eurozona le perdite mensili sono oscillate tra il -2% e il -3%, mentre più significativi sono stati i ribassi nell’area USA dove, tra i principali indici, pesa il calo del Dow Jones Industrial con una decrescita del -5% (in valuta locale). Male anche Tokyo con una perdita anche in questo caso vicina al -5%.
Resistono invece i mercati cinesi, che hanno registrato buoni recuperi, in particolare per quanto riguarda Hong Kong, che sale in un mese di oltre il 7%. Nonostante i timori sui tassi, percepibili anche in quest’area e il settore immobiliare cinese ancora sotto pressione, in particolare per la situazione finanziaria del gruppo Shimao, l’andamento è stato positivo per effetto della risposta dello Stato che ha eliminato alcune restrizioni alle compravendite. Una mossa che tenta di stimolare il mercato immobiliare dopo tre anni di rallentamento. Tale decisione ha portato benefici soprattutto alla Borsa di Hong Kong.
DINAMICO
Il mese penalizza maggiormente la componente azionaria e il portafoglio chiude aprile con una performance del -2,46%, leggermente inferiore rispetto a quella del benchmark, pari al -2,21%. Da inizio anno il rendimento del portafoglio sì ridimensionato rispetto a marzo, ma resta positivo e pari al +2,78%. Allo stesso modo la performance del benchmark si riduce rispetto al mese precedente, attestandosi al +3,40% da inizio anno.
PRUDENTE
Anche il Comparto Prudente consegue una performance negativa ma più ridotta rispetto a quella del Dinamico. Da inizio mese il portafoglio registra un risultato del -1,77%, leggermente inferiore a quella del benchmark (-1,67%). Da inizio anno, il portafoglio rende il +1,60% mentre il mercato di riferimento il +1,44%.
GARANTITO
Il Comparto chiude il mese con una performance moderatamente negativa e pari al -0,51%, mentre il parametro di riferimento chiude aprile con un dato del +0,13%. Da inizio anno il portafoglio registra una performance del -0,15%.
*I rendimenti indicati nei commenti dei singoli comparti rappresentano dati finanziari lordi.