Commento ai rendimenti – ottobre 2023
Fase incerta sulla scia (almeno in parte) delle tensioni elevatissime in Medio Oriente dopo l’attacco di Hamas del 7 ottobre. Sul piano macroeconomico si confermano i segnali di rallentamento dell’inflazione, ma restano le incertezze sulle future dinamiche delle Banche centrali.
Il mese di ottobre
I principali mercati finanziari internazionali hanno subito temporaneamente un incremento delle incertezze legate al grave attacco effettuato da Hamas nei confronti di Israele. Questo ha determinato l’inizio di un conflitto armato che ha comportato un aumento significativo delle tensioni nell’area medio orientale, con un impatto, almeno temporaneo, sui mercati finanziari e sui prezzi dei beni energetici.
Una mitigazione parziale della fase di volatilità presente sui mercati si è verificata grazie alle notizie di politica monetaria. In particolare, nell’Eurozona è stato ben gradito lo stop della BCE alla fase di rialzo dei tassi, che sembra essere ormai conclusa. Questa tendenza trova, almeno in parte, supporto nei dati dell’inflazione, che hanno mostrato cali anche significativi nel corso del mese.
La fine del mese è stata caratterizzata dalle incertezze emerse sia sul piano geopolitico sia su quello macroeconomico. Se, infatti, lato BCE sono giunti segnali di stop alla stretta monetaria, una maggiore cautela è emersa invece dal discorso di Jerome Powell, il quale si è detto soddisfatto per come sta scendendo l’inflazione, ritenuta comunque ancora troppo elevata, e non escludendo perciò, sulla base anche dell’andamento dell’economia, futuri rialzi dei tassi. L’economia USA, nel mese di ottobre, mostra ancora una certa robustezza, come dimostrato dagli ultimi dati del PIL del terzo trimestre che attestano un rialzo sopra le attese (+4,9% contro la stima di +4,5%).
I risultati mensili sono quindi stati nel complesso negativi un po’ in tutte le aree geografiche. Nell’Eurozona i ribassi principali sono stati contenuti tra il -1,78% di Milano e il -3,76%, così come negli USA e Cina i quali hanno registrato un andamento al ribasso analogo.
Sul tema dell’inflazione, come accennato, si registrano ulteriori ribassi. Robusto il calo dell’inflazione tedesca, che mostra un valore che scende dal 6,1% di agosto al 4,5% di settembre, fino al 3,8% di ottobre (dati su base annua). Ancora più clamorosa è la discesa che riguarda l’Italia, con un crollo dal 5,3% di settembre all’1,7% (su base annua) di ottobre. Secondo l’Istat la discesa dei prezzi è condizionata in gran parte dal calo dei prezzi energetici. Questo rappresenta sicuramente un aspetto positivo ma è anche un elemento di attenzione. I prezzi energetici, insieme a quelli alimentari, mostrano una certa volatilità e potrebbero subire un rimbalzo significativo, alla luce anche delle elevate tensioni nel Medio Oriente, che già hanno fornito supporto al prezzo del petrolio, a tratti rasentando la soglia dei 90$ al barile. Se si considera infatti l’inflazione di fondo, che esclude i beni energetici e quelli alimentari, il dato dell’inflazione subisce un rallentamento molto più modesto, passando dal 4,6% di settembre al 4,2% di ottobre.
DINAMICO
Il comparto risente in maniera negativa dell’andamento incerto del mese. Il portafoglio consegue quindi un rendimento negativo pari al -1,35%, migliore rispetto al benchmark che registra una performance del -1,96%. Da inizio anno il comparto guadagna il +2,13% mentre il mercato di riferimento il 3,39%.
PRUDENTE
Più moderato il ribasso del Comparto Prudente, che cede su base mensile il -1,04%, rispetto al -1,32% del mercato di riferimento. Da inizio anno il rendimento della gestione è pari al +2,23%, leggermente inferiore al risultato conseguito dal benchmark (+2,46%).
GARANTITO
Il Comparto si è difeso piuttosto bene nel corso del mese di ottobre, conseguendo un risultato moderatamente positivo (+0,48%) e migliore rispetto al parametro di riferimento (+0,19%). Da inizio anno la performance è pari al +1,34%, mentre l’obiettivo di rendimento ha registrato un valore pari al +2,08%.
*I rendimenti indicati nei commenti dei singoli comparti rappresentano dati finanziari lordi.