Notizie gestione finanziaria Commento ai rendimenti – luglio 2023

Commento ai rendimenti – luglio 2023

Prosegue l’andamento positivo delle borse grazie al tasso d’inflazione dell’Eurozona in diminuzione e ai dati macroeconomici USA, che continuano a dimostrare resilienza nonostante le politiche restrittive delle banche centrali.

Il mese di luglio

Dopo la crescita di giugno, anche a luglio le piazze finanziarie mondiali proseguono questo trend, con buoni rialzi sia nell’Eurozona che negli USA. I motivi di questa crescita sono prevalentemente gli stessi già osservati nel mese di giugno: l’inflazione che si riduce ulteriormente e la tenuta dell’economia USA che non mostra segnali particolarmente negativi. Si manifesta, invece, qualche cenno di maggiore debolezza nell’Eurozona e soprattutto in Germania. I mercati sembrano ormai abituati agli aumenti dei tassi applicati dalle Banche centrali; la FED ha infatti innalzato nuovamente i tassi di riferimento portandoli dal 5,25% al 5,5%, che rappresenta il valore più alto degli ultimi 25 anni.

Per quanto riguarda l’inflazione in Italia, la rilevazione dell’ISTAT mostra un’ulteriore riduzione rispetto a giugno, con un decremento dal 6,4% al 5,9% (dati su base annua). Anche nell’area euro si assiste ad un modesto calo inflativo dal 5,5% di giugno al 5,3% di luglio, mentre una leggera inversione di tendenza si registra negli USA dove l’indicatore sale dal 3% al 3,2% annuo. Un livello che comunque resta ben inferiore al dato nell’Eurozona e che è più vicino ai target della FED, che nel frattempo prosegue, anche se con maggiore moderazione rispetto al 2022, con la propria politica restrittiva, aumentando nuovamente tassi nel mese di luglio; un incremento che, secondo le parole dello stesso Jerome Powell, potrebbe non essere l’ultimo. Tuttavia, alcuni analisti danno una lettura diversa, prevedendo una fine della fase restrittiva, sostenendo che è giunta la fine del ciclo di stretta monetaria. Resta però presente parecchia incertezza, legata all’evoluzione delle economie nei prossimi mesi. Si ritiene, inoltre, probabile un raggiungimento del valore obiettivo dell’inflazione del 2% solo nel 2025.

L’economia USA resta più solida rispetto a quella dell’UE, con dati positivi soprattutto per quanto riguarda il mondo del lavoro (il tasso di disoccupazione resta al 3,5%) e ciò potrebbe fornire ancora un discreto margine di manovra alla FED. La situazione macro appare, invece, più fragile nell’area euro, come dimostrano gli indici PMI manufatturieri di luglio piuttosto deludenti. La BCE ha proseguito, tuttavia, con un nuovo incremento dei tassi, che ora toccano il livello di riferimento del 4,25%; un’azione ancora una volta condizionata dal livello di inflazione ritenuto non accettabile.

La reazione dei mercati è stata, come accennato in precedenza, piuttosto positiva, con un ulteriore recupero anche se meno pronunciato rispetto alla crescita di giugno. Molto buona si rivela la performance di Piazza Affari, che nel mese guadagna il 5,01%, mentre le altre borse europee si attestano su livelli più contenuti. Buoni anche i progressi nei mercati statunitensi, dove uno degli indici migliori è il Nasdaq, che chiude giugno con un rialzo del 4,05% in valuta locale. Poderosa anche la performance di Hong Kong, con un risultato del 6,15%. In lievissima controtendenza invece il Giappone: l’indice Nikkei, rappresentativo delle 225 maggiori compagnie del paese, ha chiuso giugno con una performance leggermente negativa, pari al -0,05%, penalizzata almeno in parte dal rischio di aumento dei tassi.

DINAMICO

Il comparto consegue un buon rialzo con una performance mensile pari al +1,27%, inferiore a quella del benchmark del +1,54%. Da inizio anno si consolidano ulteriormente i risultati con un rendimento del portafoglio da inizio anno del +7,39% mentre quello del benchmark sale al +9,22%.

PRUDENTE

Positiva ma più moderata la performance del comparto con un rendimento mensile pari al +0,93%, pienamente in linea con il risultato del mercato di riferimento. Da inizio anno la performance del portafoglio è del +5,62% mentre quella del benchmark è del +6,10%.

GARANTITO

Il comparto ottiene un rendimento mensile positivo dello 0,51%, con una buona sovraperformance rispetto al parametro di riferimento (+0,19%) grazie alla crescita quasi nulla dell’inflazione su base mensile. Da inizio anno invece il portafoglio raggiunge un rendimento del +1,13% avvicinandosi maggiormente al parametro di riferimento (+1,39%) rispetto alle osservazioni di giugno.

*I rendimenti indicati nei commenti dei singoli comparti rappresentano dati finanziari lordi.