Notizie gestione finanziaria Commento ai rendimenti - giugno 2023

Commento ai rendimenti - giugno 2023

Fase piuttosto positiva per i mercati finanziari, con un recupero delle principali piazze mondiali. A spingere le borse sono state principalmente le buone news sull’inflazione (in calo) e i dati macroeconomici positivi degli Stati Uniti. Nonostante il calo dell’inflazione, procede la fase restrittiva delle banche centrali.

Il mese di giugno

I mercati finanziari sono stati piuttosto brillanti in questo mese, con performance positive nella gran parte delle piazze finanziarie mondiali. Uno dei driver principali è stato l’andamento dell’inflazione che, pur rimanendo su livelli ancora piuttosto elevati (rispetto ai target delle banche centrali), mostra una tendenza al ribasso rispetto ai mesi precedenti. In Italia, nel mese di giugno, l’ISTAT ha registrato un livello di inflazione pari al 6,4% su base annua, rispetto al 7,6% rilevato nel mese precedente, mentre l’inflazione “core”, che esclude dal calcolo le componenti più volatili (beni energetici ed alimentari) scende dal 6,0% al 5,6%, mostrando quindi una discesa un po’ più decisa rispetto alle rilevazioni precedenti. Anche le news sui prezzi provenienti dagli USA mostrano un quadro più confortante rispetto a quanto osservato nel 2022 e nei primi mesi del 2023. Il dato di giugno del Consumer Price Index (CPI) ha mostrato un ribasso dal 4% di maggio al 3% di giugno, mentre l’indicatore PCE (Personal Consumption Expenditure, una misura alternativa dell’inflazione) di giugno ha mostrato anch’esso un valore più contenuto e pari al 3,8%, fornendo quindi ulteriore supporto alla tendenza ribassista dell’inflazione.

Oltre a ciò, si osservano anche dei buoni dati macroeconomici in USA, nonostante la politica monetaria decisamente più aggressiva rispetto solo a un anno fa. Il PIL USA nel primo trimestre dell’anno ha evidenziato una crescita del 2%, dato non solo positivo ma anche superiore alle attese degli analisti (le stime precedenti prevedevano infatti una crescita intorno all’1,3%). Tale aumento è legato principalmente al rialzo delle esportazioni (e alla revisione al ribasso delle importazioni) e della spesa dei consumatori.

Le news macroeconomiche hanno ridato fiato alle borse, contagiando tutte le principali aree geografiche. Tra i maggiori indici USA, il Nasdaq (tradizionalmente sensibile alle dinamiche inflazionistiche e monetarie) ha concluso il mese di giugno con un rialzo del 6,59% (in valuta locale) mentre l’indice S&P 500 chiude in maniera similare con un progresso del 6,47%. Il trend positivo si è allargato anche all’Eurozona, che ha beneficiato dell’ottimismo proveniente da oltre oceano, pur registrando progressi più variabili. Parigi, ad esempio, chiude giugno con una crescita del 4,25%; Francoforte del 3,09%; ancora più elevato è il rialzo di Piazza Affari, che archivia il mese con un progresso dell’8,37%. Buone le dinamiche anche in area asiatica dove spicca in particolare la crescita della borsa di Tokyo (rappresentato dall’indice Nikkei) che chiude giugno con un +7,45% e raggiunge i livelli massimi degli ultimi 33 anni.

Sul fronte dei tassi resta una certa pressione all’aumento, anche se in misura meno vigorosa, rispetto ai mesi precedenti. Il 15 giugno la BCE ha deciso (come atteso dai mercati) di rialzare ulteriormente i tassi di riferimento di 25 bps, portandoli quindi dal 3,75% al 4%. Una scelta motivata dal fatto che l’inflazione, seppur in rallentamento, mostra ancora un livello troppo elevato e prolungato nel tempo.

DINAMICO

Il comparto mostra un buon progresso su base mensile grazie al rialzo dei principali indici azionari. Da inizio mese la crescita del portafoglio è pari al 2,08% mentre il benchmark di riferimento consegue un risultato del 2,50%. Da inizio anno i dati sono ancora più positivi con un rendimento YTD del portafoglio del 6,04% rispetto al risultato del benchmark che è del 7,57%.

PRUDENTE

Anche la performance del comparto Prudente risulta positiva seppur in maniera più moderata. Nel mese di giugno il portafoglio consegue un risultato del +0,86%, leggermente inferiore rispetto al mercato di riferimento (1,03%). Da inizio anno il progresso del comparto è del 4,64% mentre quello del benchmark è del 5,12%.

GARANTITO

Il comparto Garantito risente in maniera più negativa della pressione sulla componente obbligazionaria per effetto delle politiche restrittive delle banche centrali. Il rendimento da inizio mese è del -0,32%, mentre il parametro di riferimento osserva una crescita dello 0,12%. Da inizio anno, comunque, anche questo comparto sta generando un risultato positivo, pari al +0,62%, mentre il parametro di riferimento (tasso di rivalutazione del TFR) riporta un dato del +1,19%.

*I rendimenti indicati nei commenti dei singoli comparti rappresentano dati finanziari lordi.