Notizie gestione finanziaria Commento ai rendimenti – aprile 2023

Commento ai rendimenti – aprile 2023

Andamento pacato delle borse mondiali. Si riducono i timori sul settore bancario dopo le difficoltà del mese di marzo. Restano i timori sull’inflazione, mentre cresce l’attesa per le future decisioni di politica monetaria da parte delle Banche centrali.

Il mese di aprile

Andamento contrastato per i mercati finanziari dell’Eurozona. La “tempesta” scatenata da Credit Suisse ha certamente allarmato gli investitori, tuttavia la risoluzione tempestiva del problema (acquisizione da parte di UBS) ha almeno in parte ridimensionato i timori delle piazze finanziarie mondiali. I dati trimestrali dei “big” bancari USA hanno fornito un certo ottimismo dato che gli istituti hanno chiuso il primo trimestre dell’anno con risultati positivi e sopra le attese. La prima parte del mese ha avuto quindi un tono generalmente positivo, con buoni recuperi nell’area. I dati dell’inflazione USA, che mostrano un ulteriore calo rispetto ai mesi precedenti (ad aprile la crescita dei prezzi è stata del 4,9% su base annua), fanno pensare ad un rallentamento della FED nella sua politica di rialzo dei tassi. Un altro elemento a supporto di un ridimensionamento della fase restrittiva è stata, ad esempio, la decisione inattesa della banca centrale di Singapore di lasciare i tassi invariati.

Ciononostante permangono alcuni elementi di incertezza, alimentati ad esempio dal taglio a sorpresa (oltre 1 milione di barili al giorno) della produzione di greggio da parte dei membri dell’Opec Plus: una mossa che potrebbe rendere più difficile la discesa dei prezzi nei prossimi mesi, dato che il costo dei beni energetici influisce in maniera importante sul trend inflazionistico. Questo timore è alimentato anche dal fatto che, se l’indice complessivo dell’inflazione mostra in generale un ribasso rispetto ai valori massimi del 2022, l’indice “core” - ovvero depurato delle componenti più volatili (beni energetici ed alimentari) - mostra una certa “resistenza” su valori piuttosto elevati: il CPI US (Indice dei prezzi USA) calcolato in questo modo risulta infatti più elevato (5,5% su base annua) mentre l’analogo indicatore italiano resta stabile a quota 6,3%. Valori che vengono mal “digeriti” dalle Banche centrali.

Inoltre, soprattutto verso la fine del mese, si sono nuovamente acuite le tensioni geopolitiche (con un focus su Taiwan) tra Washington e Pechino, con possibili ripercussioni sul settore tecnologico. Ne ha risentito in particolare l’azionario locale, con la borsa di Hong Kong che ha ceduto nel mese il -2,48%.

Sul fronte bancario un qualche elemento di incertezza permane, sulla scia dell’andamento delle banche regionali americane che fino a questo momento sono state maggiormente penalizzate dalle crisi bancarie registrate nel mese di marzo. Riguardo a tale tematica, spicca in particolare il warning di Morgan Stanley che prevede la possibilità che altre banche versino in situazioni di crisi.

Complessivamente si rileva comunque un andamento composto per le borse europee e USA, con un dato sostanzialmente “piatto” per Piazza Affari (-0,13% su base mensile), mentre risultano più toniche le borse di Parigi (+2,31%) e di Londra (+3,13%). Fiacca invece la performance del Nasdaq (+0,04%), condizionata dall’elevata volatilità del settore tecnologico, mentre più brillante risulta l’andamento del Dow Jones (+2,48%).

In area asiatica, invece, l’andamento è stato più contrastato per Hong Kong, mentre ha brillato maggiormente Shanghai (+1,54%) alimentata anche dal buon sentiment scaturito dalle news sul PIL trimestrale: +4,5% su base annua, sopra le attese degli analisti.

DINAMICO

Il comparto Dinamico consegue un risultato moderatamente positivo, senza particolari scostamenti rispetto al mese precedente. Da inizio mese il rendimento è pari a +0,29%, con uno scostamento rispetto al benchmark piuttosto contenuto. Il mercato di riferimento, nello stesso periodo, ha registrato una performance di +0,39%. Da inizio anno il risultato è positivo con un rendimento del +3,84%, mentre il benchmark raggiunge il +4,50%.

PRUDENTE

Analogamente al comparto Dinamico anche quello Prudente  si è mosso piuttosto poco nel corso del mese di aprile. Il rendimento mensile risulta pari a +0,16% con una differenza molto ridotta rispetto a quella del benchmark (+0,15%). Da inizio anno la performance risulta pari a +3,23%, mentre il benchmark consegue un risultato del +3,65%.

GARANTITO

Il comparto Garantito ha conseguito un risultato moderatamente positivo: la performance su base mensile è pari a +0,27%, mentre il parametro di riferimento archivia il mese con una performance del +0,24%. Da inizio anno il risultato è positivo (+0,60%) e allineato al parametro di riferimento.