Commento ai rendimenti – novembre 2023
Brillante andamento dei principali mercati finanziari, grazie alle notizie positive sulla politica monetaria e sull’inflazione. Apprezzabile anche l’andamento della componente obbligazionaria, grazie ai tassi di rendimento attesi molto interessanti. Più cauta invece l’area cinese per effetto dei dati macro ancora deboli.
Il mese di novembre
Andamento decisamente positivo dei principali mercati internazionali, con recuperi che in alcuni casi sono stati pronunciati. Per quanto riguarda le politiche monetarie, le ultime riunioni delle banche centrali hanno inaugurato una pausa dal rialzo dei tassi, determinando una fase di crescita, ulteriormente alimentata dai segnali di ribassi dell’inflazione osservabili soprattutto nell’Eurozona. Nella valutazione della performance mensile, si osserva come l’UE abbia trainato in maniera importante un po’ tutti i mercati finanziari: Milano ha chiuso il mese con un dato del +7,19%, tra i risultati più “contenuti” dell’area. Francoforte ha conseguito un risultato ancora più positivo, pari al +9,49%, grazie anche alla fragilità dell’economia teutonica che favorirebbe un futuro taglio dei tassi nell’Eurozona. Ancora migliore Madrid, che chiude il mese con un considerevole +11,54%, beneficiando delle performance significative dei titoli bancari e della maggiore tenuta dell’economia rispetto alla Germania, nonché della fine della stagnazione politica grazie alla nomina agli inizi di novembre, per un ulteriore mandato, di Pedro Sanchez.
Se le borse UE hanno particolarmente brillato, anche quelle americane hanno conseguito risultati apprezzabili. Risultano infatti molto buoni i dati dei principali listini USA, che hanno beneficiato della decisione della FED di non alzare più i tassi, grazie al fatto che l’inflazione ormai si è assestata poco sopra al 3% oltreché alla tenuta dell’economia USA, (il PIL nel terzo trimestre è cresciuto del +5,2%, superando le stime degli analisti). Ne è conseguita una crescita ragguardevole delle principali piazze USA: l’indice tecnologico Nasdaq ha infatti chiuso il mese con un rialzo del +10,70% e l’indice S&P 500 del +8,92% (dati in valuta locale).
Molto più contenuta, invece, la borsa cinese, che ha reagito con maggiore cautela alle notizie provenienti dalla FED e dove la situazione economica della Cina stessa mostra ancora una certa debolezza, come emerso da alcuni dati di novembre, in particolare: gli indici manifatturieri (PMI), le esportazioni in calo e un tasso di inflazione negativo (-0,5%) che evidenzia una fase di deflazione. Ne risulta penalizzata in particolare Hong Kong, che nel mese cede il -0,41%.
Per quanto riguarda l’inflazione, nel mese di novembre la crescita dei prezzi ha subito un’ulteriore frenata in Italia, con un dato annuo pari al +0,7%, grazie a un consistente calo dei prezzi dei beni energetici. In ogni caso anche l’inflazione di fondo (che esclude i beni alimentari e quelli energetici) ha mostrato un’ulteriore flessione nel mese, passando dal +4,2% di ottobre al +3,6%. Decremento molto più contenuto invece negli Stati Uniti, con il dato di novembre che scende solo leggermente (dal +3,2% al +3,1%). Tuttavia, sul piano macroeconomico il paese mostra ancora una certa robustezza, come dimostra il dato del PIL.
Bene anche la componente obbligazionaria, dove gli elevati tassi di rendimento offrono delle condizioni di acquisto molto interessanti. Di conseguenza l’investimento massiccio in titoli di Stato e bond corporate ha l’effetto di far aumentare i prezzi e di ridurre i rendimenti.
DINAMICO
Il recupero del comparto Dinamico è molto significativo, dato che la performance mensile risulta pari al +5,11% mentre il benchmark consegue un risultato leggermente migliore (+5,24%). Si consolida in maniera importante il risultato da inizio anno, con un rendimento del portafoglio che raggiunge il +7,35%, al di sotto di quello del mercato di riferimento pari al +8,81%.
PRUDENTE
Anche il comparto Prudente consegue un risultato ragguardevole, con una performance mensile pari al +3,95%, superiore anche rispetto a quella del benchmark (+3,87%). Anche in questo caso è molto significativo il consolidamento dei risultati da inizio anno: il portafoglio ha reso il +6,26% mentre il benchmark il +6,43%.
GARANTITO
Il comparto Garantito ottiene nel mese di novembre il migliore risultato dell’anno, con una performance mensile del +1,45%, superando notevolmente il rendimento del parametro di riferimento, che risulta addirittura moderatamente negativo (-0,19%), per effetto del rallentamento significativo dell’inflazione registratosi a novembre. Il rendimento del portafoglio è particolarmente importante anche per quanto riguarda il confronto da inizio anno: +2,80% per il comparto rispetto al +1,89% per il parametro di riferimento.
*I rendimenti indicati nei commenti dei singoli comparti rappresentano dati finanziari lordi.