Commento ai rendimenti – gennaio 2023
Dopo i forti ribassi del 2022, l’anno riparte registrando buoni recuperi. Performance positive sia in Eurozona che in USA. Negli Stati Uniti tuttavia il recupero è segnato ancora dall’incertezza e dai timori di una possibile recessione nei prossimi mesi.
Il mese di gennaio
Nel mese di gennaio si è assistito a un buon recupero dei mercati finanziari, dopo i pesanti cali registrati a più riprese nel corso del 2022. Paradossalmente, alcune notizie macroeconomiche negative hanno dato una spinta al rialzo delle quotazioni, confidando che un rallentamento dell’economia faccia sì che le azioni restrittive delle banche centrali possano procedere ad un ritmo più lento del previsto. È il caso ad esempio dei dati sul lavoro in USA, che a inizio gennaio hanno mostrato un raffreddamento della dinamica salariale e una riduzione della crescita dei posti di lavoro. Questa notizia è stata particolarmente gradita da Wall Street con l’aspettativa di una FED più cauta nella fase di rialzo dei tassi. La buona performance delle principali piazze finanziarie USA non è stata particolarmente intaccata dai dati delle trimestrali dei colossi bancari americani, che hanno mostrato un outlook piuttosto cauto e orientato alla possibilità di una fase recessiva nel paese. Questo timore è aumentato nel corso dell’ultima decade del mese nel corso della quale i dati sulle vendite al dettaglio più deboli hanno nuovamente alimentato i timori di una fase di debolezza economica come conseguenza delle politiche restrittive. Anche l’inflazione, seppur abbia mostrato dei segnali di rallentamento dopo i picchi del quarto trimestre del 2022, è ancora oggetto di grande attenzione e contribuisce, almeno in parte, al livello di incertezza presente sui mercati. Molto buona la performance del Nasdaq, uno dei mercati più penalizzati nel 2022 che a gennaio chiude invece con un recupero del 10,7%.
Anche in Eurozona il sentiment è piuttosto positivo, grazie al rallentamento dell’inflazione, anche per quanto riguarda i prezzi dei beni energetici e alle buone trimestrali di alcune società che hanno allontanato, almeno temporaneamente, i timori di una recessione nell’area. Per Piazza Affari, ad esempio, il rimbalzo di gennaio è particolarmente marcato, con una performance mensile del +12,2%.
Buoni i recuperi anche in area cinese, grazie anche ai primi miglioramenti sul fronte sanitario e alla ormai definitiva abolizione delle rigide restrizioni anti-Covid. Questo aspetto genera un buon sentiment sulla scia di una maggiore crescita economica del gigante asiatico, dopo una fase di maggiore debolezza registrata nel 2022. Anche l’inflazione USA in rallentamento ha fornito un discreto supporto all’area, in particolare per Hong Kong, il cui listino è ricco di titoli tecnologici che sono maggiormente sensibili alle dinamiche inflazionistiche.
DINAMICO
Il comparto risente in maniera favorevole del notevole recupero sia delle borse USA che dell’Eurozona, per cui il bilancio di fine mese è particolarmente positivo con una performance lorda del +3,91% e superiore a quella del benchmark di riferimento (+3,68%).
PRUDENTE
Anche il portafoglio del comparto Prudente recupera in maniera significativa con un rendimento da inizio mese del +3,31%. Un dato migliore rispetto a quello del benchmark, che nello stesso mese ha riportato una performance del +2,86%.
GARANTITO
Il comparto Garantito ha avuto un andamento poco movimentato, legato alle attese sulle prossime decisioni delle banche centrali. La performance da inizio mese è del -0,05% mentre il parametro di riferimento ha conseguito un risultato dello 0,32%.
*I rendimenti indicati nei commenti dei singoli comparti rappresentano dati finanziari lordi.