Commento ai rendimenti – ottobre 2022
Si registra il parziale recupero dei mercati grazie al calo del prezzo del gas naturale dopo l’ipotesi di introduzione di un price cap. In UK si risolve la fase di crisi politica dopo le dimissioni della premier Truss. Buona ripresa per Wall Street sulla scia dei dati macroeconomici positivi (es. PIL). Peggiora invece l’area cinese trascinata al ribasso da Hong Kong.
Il mese di ottobre
Nel mese si è assistito a un buon recupero dei principali mercati finanziari mondiali, dopo una fase tardo estiva (agosto-settembre) particolarmente turbolenta. Il recupero è stato piuttosto significativo in US, dove l’indice Dow Jones ha chiuso il mese con una performance (in valuta locale) del +13,94%. A spingere al rialzo i listini non c’è stato un unico driver, tuttavia, sicuramente una parte del buon sentiment è dovuta ai dati macro positivi: in particolare al PIL del terzo trimestre che ha mostrato una crescita del +2,6%, interrompendo così la sequenza dei cali trimestrali consecutivi verificatisi nel primo e nel secondo trimestre. Il buon dato ha, quindi, stemperato i timori di una fase recessiva negli USA. Più contenuta è stata invece la performance del Nasdaq, che ha chiuso il mese con un progresso del +3,90%, eventualmente appesantito dai dati trimestrali sulle big tech non proprio entusiasmanti.
Nell’area euro, invece, il rialzo è stato condizionato da una parte dal buon sentiment proveniente dagli USA e dall’altra dall’orientamento dell’Unione Europea di introdurre un price cap al prezzo del gas naturale. Questo ha determinato un drastico calo (rispetto ai mesi estivi) del costo di tale materia prima, determinando poi una fase di distensione sui principali mercati dell’area. Inoltre, la risoluzione della crisi politica in UK, con le dimissioni di Liz Truss, ha permesso un’ulteriore “rilassamento” tra gli operatori. Il recupero è stato quindi notevole, con Milano che ad esempio ha chiuso il mese con un progresso del +9,70%.
Va invece decisamente peggio la situazione nell’area asiatica, con le borse cinesi alle prese con i nuovi timori di lockdown, nel contesto della rigida politica “zero Covid”. Penalizzata in particolare Hong Kong, che in un mese cede il -14,72% (in valuta locale), trascinata anche dai dati trimestrali delle società tecnologiche USA e dalle potenziali restrizioni sui commerci.
La componente obbligazionaria è stata, invece, maggiormente influenzata dalle vicende politiche del Regno Unito, prima con la fase più turbolenta relativa alla fine del governo Truss e poi con una distensione piuttosto rapida grazie all’insediamento del nuovo governo di Sunak. Per il resto, i mercati hanno continuamente osservato con attenzione l’evolversi della politica monetaria, con l’ampiamente atteso rialzo ulteriore dei tassi da parte della FED (+75 bps). Anche la BCE ha incrementato i tassi arrivando al livello dell’1,5%.
I principali indici obbligazionari mostrano, quindi, un discreto recupero nel mese di ottobre, anche se da inizio anno la performance risulta ancora ampiamente negativa. Migliora anche lo spread Btp-Bund che vede un ridimensionamento rispetto ai valori più elevati di settembre.
Sul lato macroeconomico, invece, nel mese di ottobre si assiste a un’ulteriore fase di contrazione nell’area Euro. Il principale fattore che ha portato a deprimere l’attività del settore manifatturiero è stato il drastico calo dei nuovi ordini, ridotti a causa dell’inflazione elevata, delle incertezze economiche e dei problemi nelle catene di approvvigionamento (supply chain). La contrazione è più severa in Germania, con una tendenza comunque negativa per la gran parte dei paesi europei.
L’inflazione invece mostra dei valori ancora molto elevati, con il dato italiano che raggiunge l’11,9% su base annua, mentre i dati del PIL mostrano ancora un buon andamento nel terzo trimestre del 2022, anche se è probabile che nel quarto trimestre possa esserci un rallentamento a causa dell’inevitabile calo dei consumi causato dai prezzi elevati.
Relativamente alle gestioni del Fondo Pensione FONDEMAIN, l’andamento al rialzo dei mercati finanziari si riflette anche sui risultati ottenuti dai tre comparti:
DINAMICO. Il comparto risente in maniera maggiormente significativa della crescita dei mercati azionari rilevata nel mese di ottobre. La performance mensile del portafoglio risulta del +2,56% e in linea con quella del benchmark (+2,58%). Se osservata da inizio anno, però, la performance risulta ancora marcatamente negativa (-13,67%) e inferiore a quella del mercato di riferimento (-12,57%).
PRUDENTE. Anche questo comparto ha beneficiato del buon progresso dei mercati nel periodo di ottobre. La performance mensile è pari al +1,27%, con un leggero excess return positivo pari allo 0,13%. Anche in questo caso su base annua la performance è però ancora particolarmente negativa, con un rendimento del -12,72%, inferiore a quello del benchmark (-11,97%).
GARANTITO. Il portafoglio ha beneficiato in maniera parziale del buon sentiment dei mercati nel mese di ottobre, con una performance mensile del +0,23%, leggermente superiore a quella del benchmark (+0,12%). Su base annua si ha di conseguenza un lieve miglioramento, anche se la performance risulta ancora moderatamente negativa (-0,81%).
*I rendimenti indicati nei commenti dei singoli comparti rappresentano dati finanziari lordi.