Commento ai rendimenti - Agosto 2022
I timori di recessione economica preoccupano i mercati. L’inflazione non cede terreno e spinge i mercati a ritenere probabile una politica monetaria più aggressiva. Rallenta l’economia cinese.
Il mese di agosto si è caratterizzato per un tono tutt’altro che vacanziero. In area USA, dopo il buon recupero di luglio, sono tornati i timori di un ulteriore aumento dei tassi. Il Presidente della FED, il 26 agosto, ha infatti indicato che l’economia statunitense, nonostante il suo rallentamento, avrà bisogno di una politica monetaria restrittiva, per qualche tempo, al fine di tenere sotto controllo l’inflazione. È quindi ormai dato per certo un nuovo aumento dei tassi, anche piuttosto significativo, nei prossimi mesi. Ciò però non è ben assimilato dalle borse: l’indice S&P 500 chiude infatti il mese con un calo del -4,24%, mentre il Nasdaq cede il -4,6%. Anche in Eurozona, il sentiment è stato negativo, con gli occhi puntati alla FED e in un clima generale di incertezza sul rallentamento economico dell’Eurozona. L’indice Euro Stoxx 50, che include i principali titoli UE, ha archiviato il mese di agosto con una perdita del -5,15%, mentre la borsa di Milano ha chiuso meno peggio a quota -3,78%, nonostante i timori sull’evoluzione politica italiana in vista delle elezioni del 25 settembre. Andamento simile anche per le borse cinesi, con una perdita più moderata per Shanghai (-1,57%). Nell’area pesa il rallentamento economico del gigante asiatico e la politica zero-Covid, con i timori di nuovi lockdown. Il sentiment è poi condizionato in parte anche da una fase di crisi energetica in Cina, alimentata dal clima caldo e molto secco.
Anche il comparto obbligazionario ha risentito del sentiment negativo e delle prospettive di rialzo dei tassi. Dopo un primo incremento effettuato dalla BCE nel mese di luglio, è ormai atteso con elevata probabilità un nuovo rialzo dei tassi da parte della FED a settembre. Agosto quindi certifica moderate perdite, in particolare per quanto riguarda il debito con le scadenze più elevate. Lo spread BTP-Bund resta invece piuttosto stabile sopra quota 200 bps, anche se sul finire del mese si assiste a un moderato aumento fino a quota 230 bps, in relazione anche all’evoluzione politica italiana in attesa delle elezioni del 25 settembre.
I più recenti dati degli indici PMI di agosto mostrano un’ulteriore contrazione dell’attività economica. In Eurozona, il dato composite (comprensivo dei settori manifatturiero, terziario ed edile) ha riportato un valore di 48,9, inferiore rispetto a quello di luglio (49,9). Il calo dell’attività è legato soprattutto alla diminuzione della domanda, a causa delle forti pressioni inflazionistiche, che hanno come conseguenza quella di posticipare gli acquisti. Particolarmente debole il dato della Germania, con un valore piuttosto basso (46,9), condizionato almeno in parte anche dalla contrazione della produzione industriale, mentre solamente l’Irlanda (51), la Spagna (50,5) e la Francia (50,4) restano leggermente sopra la soglia critica di 50, suggerendo quindi una tenuta leggermente migliore dell’economia di questi paesi. L’Italia si attesta a quota 49,6, sostenuta dal lieve recupero del settore terziario (50,5 rispetto al 48,4 di luglio). Tuttavia, il contesto attuale, caratterizzato da elevata inflazione e da timori di recessione, determina un livello di fiducia delle imprese più contenuto rispetto al passato. Anche sul fronte del mercato del lavoro, negli USA ad agosto si è assistito a un leggero peggioramento: il tasso di disoccupazione è risalito per la prima volta da gennaio attestandosi al 3,7%. Si ha quindi una frenata rispetto ai dati ancora brillanti che si registravano a luglio: il numero di nuovi posti di lavoro è infatti sceso dai 526.000 di luglio ai 315.000 di agosto. In ogni caso si tratta ancora di un dato positivo, tanto che il Dipartimento del lavoro ha calcolato che, da aprile 2020 sono stati creati 22 milioni di posti di lavoro, tornando quindi ai valori pre-Covid. I prossimi mesi forniranno ulteriori suggerimenti sull’evoluzione del mercato del lavoro, in relazione anche alla tendenza inflazionistica ancora molto forte e alle mosse della FED, che molto probabilmente rialzerà ancora i tassi a settembre.
Il mese di agosto
Relativamente alle gestioni del Fondo Pensione FONDEMAIN, l’andamento al rialzo dei mercati finanziari si riflette anche nei risultati ottenuti dai tre comparti:
DINAMICO. Il comparto registra un nuovo calo, dopo un mese di luglio particolarmente brillante. La performance mensile di agosto risulta pari al -3,07%, leggermente inferiore rispetto a quella del benchmark (-2,71%). Ne consegue che il rendimento dall’inizio dell’anno risulta marcatamente negativo e pari al -10,83%.
PRUDENTE. Anche per questo comparto si era assistito nel mese di luglio a un buon recupero, che ora viene ridimensionato dalle perdite di agosto. Il comparto chiude il mese con una performance del -2,67%, anche in questo caso leggermente inferiore rispetto a quella del mercato di riferimento (-2,44%). Su base annua l’andamento è negativo, con una performance del -9,76%.
GARANTITO. Dopo il lieve recupero di luglio, nel mese di agosto si registra una performance mensile moderatamente negativa pari al -0,25%, mentre il parametro di riferimento (TFR lordo), essendo strettamente connesso con l’andamento dell’inflazione, registra un nuovo incremento (+1% su base mensile). Ne consegue che il risultato da inizio anno peggiora ulteriormente, soprattutto in termini di excess return (-6,09%).
*I rendimenti indicati nei commenti dei singoli comparti rappresentano dati finanziari lordi.