Notizie gestione finanziaria Commento ai rendimenti – dicembre 2022

Commento ai rendimenti – dicembre 2022

Il mese di dicembre riporta in scena i toni negativi. FED e BCE aumentano nuovamente i tassi a metà mese e prospettano ulteriori rialzi nel 2023. I dati macroeconomici evidenziano una discreta tenuta dell’economia reale, in particolare quella USA, mentre i prezzi ai consumi sembrano di nuovo rallentare la propria crescita. Il repentino calo dei prezzi sui beni energetici appare esserne la causa principale.

Il mese di dicembre

L’ultimo mese dell’anno ha vanificato, di fatto, gli sforzi precedentemente compiuti dai mercati per recuperare qualche punto in positivo. Le performance ritornano appena al di sopra dei livelli registrati nel mese di settembre. Le decisioni della FED e della BCE di alzare nuovamente i tassi (rispettivamente al 4,50% e al 2,50%) hanno determinato un ritiro delle risorse dagli asset rischiosi con un’inevitabile discesa dei mercati sia obbligazionari sia azionari. Le dichiarazioni del Presidente della FED, Jerome Powell, sono state decisamente inequivocabili: nel 2023 ci saranno ulteriori rialzi dei tassi.

Inevitabilmente, i primi a risentirne sono stati i titoli del settore tecnologico, che destano l’interesse degli investitori in un contesto di di forte crescita economica. La correzione subita dalla borsa dedicata di New York, pari al -8,73% su base mensile, è stata uno dei tanti bocconi amari che gli investitori hanno dovuto mandare giù alla vigilia di Natale.

Anche le piazze europee hanno invertito i trend e hanno fatto registrare a dicembre dei rendimenti mensili negativi. Si nota, tuttavia, come le flessioni subite rimangano meno significative rispetto a quelli delle altre aree geografiche: il sistema economico europeo risente di uno stato di salute peggiore di quello del resto del mondo e, conseguentemente, la BCE dispone di un minor spazio di manovra per eventuali interventi monetari di carattere restrittivo.

Ugualmente sofferenti appaiono i mercati asiatici. In particolare, Tokyo cede il -6,70%, in valuta locale, a causa del divario mantenuto dalla Bank of Japan tra i tassi di rendimento ufficiali e i premi al rischio valutati dai mercati.

Nel frattempo gli indici rappresentativi delle aspettative degli attori economici dell’Eurozona  evidenziano un lieve miglioramento, anche se l’indicatore punta ancora ad una fase di debolezza economica. Il posizionamento guardingo risulta confermato dai dati relativi ai nuovi ordini, che restano piuttosto contenuti. Il livello di incertezza permane elevato e i valori alti dei tassi di inflazione dei singoli paesi membri continuano a suggerire un’ulteriore erosione dei risparmi delle famiglie.

Relativamente alle gestioni del Fondo Pensione FONDEMAIN il trend negativo sui mercati finanziari si riflette allo stesso modo nell’andamento delle gestioni finanziarie:

DINAMICO

Il comparto Dinamico, che era stato quello maggiormente premiato nel mese di novembre, a dicembre risulta essere quello più penalizzato. L’andamento mensile ha generato un rendimento negativo pari al -4,47%, inferiore rispetto a quello del benchmark (excess return del -0,36%). A fine anno le performance risultano essere pari al -14,86%.

PRUDENTE

Le perdite registrate nel mese di dicembre sono state più contenute rispetto a quelle del comparto Dinamico. Il rendimento assoluto attesta una flessione pari al -3,07%, mentre si allarga il confronto negativo con il benchmark del comparto (-0,36%). Il dato da inizio anno segna il -12,93%.

GARANTITO

Il comparto Garantito ha risentito in maniera positiva della fase di liquidazione del portafoglio precedente alla nuova gestione finanziaria, con decorrenza dal 2 gennaio 2023. Il risultato mensile segna un deciso +0,92% determinando un rendimento annuale pari al +0,27%. Una chiusura positiva permette al comparto Garantito di posizionarsi, nel 2022, tra i migliori nella sua categoria.

*I rendimenti indicati nei commenti dei singoli comparti rappresentano dati finanziari lordi.