Notizie gestione finanziaria Commento ai rendimenti – Marzo 2022

Commento ai rendimenti – Marzo 2022

Guerra in Ucraina: continuano gli scontri. Mercati ancora volatili tra prosecuzione delle ostilità e possibilità di trattative sul piano diplomatico. Tornano i lockdown in Cina dopo l’aumento di casi legati alla variante Omicron. Intanto la FED inizia ad alzare i tassi.

Il mese di marzo

I mercati finanziari guardano con molta attenzione all’evoluzione della guerra tra Russia e Ucraina, con momenti di particolare tensione al diffondersi della notizia di un parziale bombardamento della centrale nucleare di Zaporizzja, la quale ha evocato un certo panico, seppur temporaneo, legato a un possibile scenario di disastro nucleare. Le fasi di temporanea distensione dei mercati sono, invece, coincise con le iniziative promosse sul piano diplomatico, le quali però non hanno portato a cambiamenti significativi nell’evoluzione del conflitto. Ciò ha rappresentato, quindi, da una parte un elemento di ottimismo e dall’altra un’ulteriore dose di incertezza. Inoltre, il tema dell’inflazione si fa sempre più rilevante e preoccupante dato che anche nel mese di marzo la crescita dei prezzi non si è arrestata né in Eurozona né negli Stati Uniti determinando un’attesa di una stretta monetaria imminente da parte delle banche centrali.

Il risultato è un andamento dei mercati piuttosto incerto, con dati misti nelle borse europee: ad esempio Milano ha chiuso il mese con una perdita del -1,55%, mentre Londra ha guadagnato lo 0,70%, in quanto il Regno Unito risulta meno esposto verso la Russia sul piano energetico. Gli USA hanno reagito meglio e archiviano marzo con buoni progressi, in particolare per il Nasdaq: in generale le borse statunitensi sono state ben supportate dai dati macroeconomici che confermano una certa robustezza dell’economia. Solo l’area asiatica cede terreno in maniera significativa, ma in questo caso il driver principale è legato alla recrudescenza di casi di Covid in Cina, che ha destato parecchia preoccupazione tra gli investitori cinesi a causa dei nuovi lockdown. Una delle peggiori borse è Shenzhen che registra una performance particolarmente negativa (-9,07% in valuta locale).

Sul fronte obbligazionario, invece, c’è stata parecchia attenzione sul possibile default della Russia. Dopo il downgrade delle principali agenzie di rating, che ora considerano “spazzatura” il debito di Mosca, le attenzioni sono state rivolte alle scadenze dei pagamenti, un importante test della tenuta finanziaria della Russia. Per il momento il non si sono verificate anomalie e tutte le scadenze sono state rispettate.

Persiste, inoltre, il tema dell’inflazione e della stretta monetaria: la FED ha iniziato a incrementare i tassi di 25 bps, aprendo la strada ad una fase di stretta monetaria che si prevede sarà più significativa nei prossimi mesi.

Relativamente alle gestioni del Fondo Pensione FONDEMAIN l’andamento al ribasso dei mercati finanziari si riflette anche sui risultati ottenuti dai tre comparti:

 

DINAMICO: il comparto registra una flessione del -4,44% da inizio anno, che risulta leggermente superiore a quella del mercato di riferimento (-4,27%). Su base mensile si ha un leggero recupero (+0,46%) sia in termini assoluti che in termini relativi: il mercato di riferimento registra a marzo una performance del +0,34%. A sostenere i rendimenti positivi sono stati in particolare i titoli azionari USA e north America.

PRUDENTE: da inizio anno si registra una perdita del -4,18%, leggermente inferiore a quella del benchmark (-4,34%), grazie a una buona sovraperformance nel mese di marzo (excess return dello 0,25%). Buona anche la performance della componente azionaria che però non ha compensato totalmente l’andamento negativo della componente obbligazionaria.

GARANTITO: nel mese di marzo si discosta in maniera lievissima (-0,01% su base mensile), mentre il benchmark guadagna leggermente terreno (+0,12%). Pertanto, su base annua, il rendimento del portafoglio si discosta ancora maggiormente da tale parametro: da inizio anno, infatti, la perdita è pari al -0,29% rispetto al 2,21% del benchmark.

*I rendimenti indicati nei commenti dei singoli comparti rappresentano dati finanziari lordi.