Gennaio 2021
Commento ai rendimenti gennaio 2021
L’anno 2021 si preannuncia come un anno di grandi sfide: vaccinazione della popolazione mondiale nei tempi più brevi possibili, incremento dei tassi di interesse che rimangono “controllati a vista” dalle banche centrali, attesa di vedere se e quanto sarà sostenuta la ripresa economica. Nel primo mese del 2021 i mercati, in un contesto di elevata incertezza, evidenziano un forte nervosismo.
Il mese di gennaio
I mercati finanziari rimangono particolarmente sensibili alle notizie relative alla campagna vaccinale. Ogni annuncio sull’efficacia e sulla messa a punto dei vaccini delle varie case farmaceutiche è stato accolto con significativi rialzi, per poi bruciare la maggiore parte dei guadagni realizzati a seguito delle indiscrezioni sullo scandalo AstraZeneca o delle statistiche dei contagi. I mercati azionari europei risultano i più titubanti nel panorama globale travolti anche dalla crisi politica nostrana. Anche i dati relativi a un eventuale ripresa nel vecchio continente appaiono particolarmente deboli se paragonati agli Stati Uniti, dove l’insediamento della nuova amministrazione Biden offre un significativo sostegno all’economia reale.
Lo stato di generalizzata incertezza percepita dagli investitori ha determinato durante il primo mese dell’anno l’incremento dei livelli di volatilità sui mercati azionari. Complessivamente i livelli di rischi superano i valori medi storici e l’andamento altalenante delle quotazioni rende particolarmente difficile il posizionamento attivo dei portafogli in gestione.
Iniziano l’anno con toni negativi anche i mercati obbligazionari, componente che aveva regalato straordinari rendimenti l’anno scorso. Gli investitori prendono coscienza che gli interventi monetari delle banche centrali sono destinate a diminuire e guardano con attenzione ai tassi dei rendimenti sui titoli governativi che mostrano segnali di ripresa.
Sul lato macroeconomico si raccolgono i dati relativi alla chiusura dell’anno 2020. I dati pubblicati sono in linea con le attese e evidenziano andamento negativo del Pil in tutti i Paesi del G7.
La partenza sconfortante di gennaio con tutti i mercati rappresentativi in perdita da inizio dell’anno si ripercuote sulle gestioni del Fondo Pensione FONDEMAIN, negative anche loro.
DINAMICO. La gestione complessiva del comparto subisce l’andamento negativo dei mercati di riferimento seguendo le dinamiche del rispettivo benchmark. La performance da inizio anno si attesta a -0,34% (benchmark -0,40%). La maggior parte della flessione è stata accumulata nell’ultima decade di gennaio a seguito dell’accentuarsi della crisi del governo italiano e dell’incremento generalizzato dei tassi di rendimento. I gestori, tuttavia, hanno ottenuto un minimo recupero rispetto al benchmark (+0,06%) contrastando i trend al ribasso.
PRUDENTE. Il comparto Prudente, con un’esposizione maggiore sulla componente obbligazionaria, ha subito in modo altrettanto significativo i movimenti delle curve dei tassi. Il risultato del mese attesta un -0,37% per il portafoglio complessivo. Negative in questo caso anche le performance, con un confronto con il benchmark sfavorevole (-0,07%). Lo scenario della crescita di tassi di rendimento definisce un contesto particolarmente avverso per i gestori del comparto.
GARANTITO. Un andamento speculare è stato registrato dal comparto Garantito che registra da inizio anno una perdita del -0,07%. L’elevato peso dei titoli obbligazionari italiani e spagnoli , che rappresentano alla fine del mese più del 50% del portafoglio, rende le gestioni significativamente esposte al rischio tasso e all’impatto delle eventuali manovre della BCE. Lo stato di incertezza sui futuri sviluppi ha fatto sì che il gestore decidesse di mantenere invariata la composizione del portafoglio, scelta decisamente condivisibile per una gestione a garanzia.
N.B.: I rendimenti indicati nei commenti dei singoli comparti rappresentano dati finanziari lordi.