Luglio 2020

Commento ai rendimenti di luglio 2020

 

Il secondo semestre si apre positivamente in continuità con l’andamento dei mesi precedenti. Le azioni delle aziende americane, soprattutto i colossi tecnologici così detti GAFA (Google, Amazon, Facebook e Apple), fanno da apripista spingendo i listini USA verso nuovi rialzi.

Si denota la presenza di due termometri che forniscono misure contrapposte dell’evolversi della pandemia: da un lato, sin da fine marzo, i mercati azionari, soprattutto statunitensi, hanno realizzato un susseguirsi di rialzi e di recuperi grazie alle ottimistiche prospettive degli operatori di mercato; dall’altro, i rendimenti negativi dei titoli governativi esprimono una percezione diversa, meno rosea, del futuro. La contrazione dei tassi deriva dalle politiche di acquisto di titoli di stato e dagli interventi attuati dalle Banche Centrali a sostegno delle economie nazionali; il legame di dipendenza così creato tra istituti sovranazionali e Stati testimonia l’esistenza di forti criticità riguardanti la crescita economica. Anche il dollaro, considerato bene rifugio durante il tracollo di febbraio, sta risentendo del ribasso dei tassi: nel mese di luglio la valuta ha perso terreno nei confronti dell’euro e delle altre divise a causa del minor interesse generato dal mercato statunitense dei titoli governativi.

Il quadro globale è e rimane complesso, gli effetti della pandemia sull’economia reale stanno emergendo pian piano come si può notare dai dati dei PIL nazionali del secondo trimestre (la contrazione del PIL USA risulta del 32,9% su base annua).

Tutto ciò induce a non soffermarsi troppo sui risultati eccezionali del primo semestre e ad osservare prudenzialmente il secondo semestre che potrebbe nascondere dei cambi di rotta.

Vediamo il rendimento di ciascun comparto nel mese di luglio:

DINAMICO: continua la salita del comparto che nel mese totalizza un rendimento del +1,10%. In aumento la performance da inizio anno a +0,81% (+0,79% il benchmark), superiore alla rivalutazione del TFR (+0,73%). Il divario con il TFR si amplia notevolmente se osserviamo il rendimento a 10 anni: il Dinamico realizza un +68% contro il +21% del TFR. Ricordiamo che nel mese di luglio è stato attivato il nuovo benchmark previsto dal Documento Politiche di Investimento che ha introdotto nuove opportunità di investimento per i gestori, con una maggiore diversificazione del portafoglio; tuttavia, i gestori, e in particolar modo Amundi SGR, rimangono prudenti sulle aspettative dei prossimi mesi in merito all’andamento dei mercati finanziari.

PRUDENTE: ottimo risultato del comparto che, superando anche il Dinamico, raggiunge il +1,17% da inizio anno (benchmark +0,71%), con un rendimento nel mese del +0,82%. Anche per gli iscritti che hanno scelto il Prudente, la performance nell’anno è superiore alla rivalutazione del TFR. La crescita, seppur positiva, dovuta principalmente ai rendimenti della componente azionaria del portafoglio, subisce nel mese di luglio la svalutazione del dollaro che impatta sugli asset in questa divisa presenti in portafoglio.

GARANTITO: segno più nel mese anche per il Garantito che in luglio registra una performance del +0,17%. Da inizio anno, il rendimento negativo di 0,51% (benchmark +0,71%) risente dei tassi negativi dei titoli di stato e della bassa esposizione agli asset azionari che in questo momento stanno realizzando ottimi risultati. Amundi SGR, gestore del comparto, data l’elevata volatilità osservata negli scorsi mesi e data la natura del comparto in questione (linea d’investimento destinata ai pensionandi), preferisce sottopesare l’asset azionario per proteggersi da ricadute del mercato.